Distinguersi nell'Industria Bridal: L'Arte della Personalizzazione
Nel mondo del bridal, ci chiediamo spesso cosa renda davvero uniche e di successo le boutique di
abiti da sposa in un mercato sempre più competitivo. Con un numero sempre crescente di atelier
che cercano di catturare l'attenzione delle future spose, non basta semplicemente emergere ma è
fondamentale offrire un'esperienza memorabile e su misura per ogni cliente.
Per Fabrizio Inzoli Filippini, fondatore di Revenge Atelier, ogni sposa ha una storia unica da
raccontare e il suo obiettivo è aiutarla a esprimere questa storia attraverso l’ abito scelto.
Abbiamo parlato con lui per scoprire come riesce a fare la differenza nel mondo bridal.
Senza dubbio, Revenge Atelier non rientra nelle categorie tradizionali delle
boutique bridal. È nato, infatti, dal sogno di creare uno spazio alternativo dedicato alla sposa
di oggi. In cosa consiste questa specifica alternativa che volete offrire?
Il nostro approccio alternativo si basa sulla creazione di abiti unici e irripetibili, pensati per
rappresentare l’identità autentica e forte di ogni sposa. Ci distacchiamo dalle convenzioni e dagli
schemi della moda prêt-à-porter realizzando capi che esaltano l’individualità e l’espressione
personale in modo esclusivo e su misura.
Hai un modo speciale di entrare in sintonia con ogni sposa che varca la
soglia del tuo atelier. Per questo, le inviti a “prendere la tua mano e seguirti in un viaggio
verso il loro nuovo progetto di vita, d’amore e di futuro”. Oggi vediamo molte spose sicure di
sé, che sembrano sapere esattamente ciò che vogliono. Perché ritieni importante accompagnarle
per mano alla scoperta del loro abito?
Guidare la sposa in un vero e proprio viaggio nel mondo della couture è fondamentale perché l’alta
moda è un’arte che merita di essere raccontata. Solo comprendendone il valore – sia nella preziosità
dell’artigianalità sia nell’esclusività di una creazione su misura – si può davvero apprezzarne
l’unicità e la raffinatezza.
Revenge Atelier rappresenta tradizione e passione, ma anche l’eccellenza
dell’artigianalità, personalizzata per ogni sposa. Quanto sono tradizionali le spose di oggi?
Quali stili e design specifici cercano?
Oggi più che mai accogliamo spose con una profonda consapevolezza di sé e dei propri gusti, grazie a
un’età media più elevata che porta con sé una maggiore sicurezza nelle scelte, comprese quelle di
stile. Di conseguenza, le richieste sono sempre più diversificate e strettamente legate al tipo di
evento, al numero di ospiti e allo stile che le spose desiderano imprimere in ogni dettaglio.
Uno degli aspetti più emozionanti e preziosi del tuo lavoro è la creazione
degli abiti della Capsule Couture Collection, realizzati in collaborazione con le maison di
Haute Couture, come Yolan Cris. Questo ti permette sicuramente di offrire a ogni sposa unicità,
esclusività e raffinatezza. Da dove trai ispirazione per queste collezioni?
Le mie ispirazioni nascono dalle molte passioni che ho coltivato e nutrito nel tempo: l’architettura
d’interni, l’arte contemporanea, la natura e, soprattutto, l’esperienza diretta con le mie clienti.
Il confronto con loro mi permette di interpretarne desideri ed esigenze, che si traducono, ad
esempio, nella preferenza per abiti più destrutturati rispetto alla sartorialità più rigida del
passato, nella ricerca di leggerezza o in un design più moderno e contemporaneo.
Oggi il settore bridal e wedding è in continua evoluzione. In che modo il
“daily mainstream” influisce sul tuo approccio così speciale e specifico?
Ho sempre mantenuto un forte distacco dalle tendenze passeggere e dall’effimero susseguirsi dei
fenomeni di moda. Il mio approccio ai cambiamenti sociali è sempre stato piuttosto tradizionale ed è
rimasto distante dalle influenze fashion della street life. Nel mio lavoro, la priorità resta il
giorno della sposa e il relativo ascolto e comprensione delle sue esigenze che vanno dalla ricerca
della perfezione della vestibilità al rispetto dei suoi gusti e alla valorizzazione delle sue
preferenze. Diversamente da altri eventi eleganti o importanti, un matrimonio non si risolve per la
sposa in una semplice questione di bellezza e di stile impeccabile. Ancora oggi rappresenta un vero
debutto sociale in una nuova vita di coppia, una promessa e un autentico rito di passaggio. Questo
gli conferisce un’unicità straordinaria nella vita di una donna e della coppia cui appartiene.
Hai radici solide nella sartoria e nel design. Quale sarebbe il tuo
desiderio personale per il futuro del settore bridal?
Il mio desiderio principale è contribuire alla definizione di un settore commerciale e artigianale
basato su maestria, design e tradizione, che resti nettamente separato dal mondo del prêt-à-porter e
dalla standardizzazione. La nostra esperienza professionale dovrebbe essere riconosciuta come una
vera e propria arte del vestire condotta con eccellenza, per garantirne la resistenza contro la
crescente tendenza globale che sacrifica l’unicità a favore dei gusti e delle mode di massa. Essere
riconosciuti come professionisti in un campo specializzato è fondamentale e deve essere tutelato con
molta attenzione.
2024
Dal cuore della Toscana a Fiera di Roma: anche la signora Angela Mori, di Le Spose di Mori, ha scelto di partecipare alla Nuova Edizione della Rome Bridal Week, dal 23 al 25 Marzo 2024, per scoprire in anteprima le nuove tendenze e portare nel suo atelier qualcosa di nuovo e davvero esclusivo.
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Tra i visitatori in fermento per l’inizio della Nuova Edizione della Rome Bridal Week, dal 23 al 25 Marzo 2024 a Fiera di Roma, c’è anche Scenari Sposa. Abbiamo intervistato Francesca Campa, fondatrice del famoso atelier milanese, per capire meglio come vivono quest’attesa i principali rivenditori bridal.
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